Si può essere MAMMA & MANAGER allo stesso tempo?
La risposta è @lamia.workingmama, mamma manager in Sardegna in un 5 stelle.
Conosciuta grazie ad un hashtag, mi sono imbattuta in un post in cui parlava di come portare avanti un ruolo di rilievo come il suo, senza rinunce e sensi di colpa.
Se chiedi a Lamia il segreto per mandare avanti vita privata e professionale, ti risponde così. Leggi l’intervista e trai ispirazione da Lamia, mamma e hotel manager in un 5* nel cuore della Sardegna.
Sei mamma di: 2 figli di 4 e 7 anni
Quali consigli daresti ad una neomamma che ritorna alla sua attività dopo l’arrivo di un figlio?
Il primo consiglio che vorrei dare a tutte le mamme che devono tornare al lavoro (che sia dopo 3-5 mesi di congedo o dopo 18 mesi), è di affrontare il rientro il più serenamente possibile.
Come?
- Confrontandosi con la direzione annunciando le condizioni di rientro, includendo serenamente eventuali orari di allattamento, orari ridotti… E’ giusto interfacciarsi con il superiore e far valere in tutta i propri diritti. Le 2 ore di allattamento sono un diritto per esempio (art.39 del D.lgs.151/2001). Lo so che si ha spesso il timore di far valere i propri diritti per paura di essere esclusa dall’azienda. Ma dal momento in cui si spiegano le proprie intenzioni al datore di lavoro, spiegando che ci sarà sempre un impegno costante da parte nostra nonostante 2 ore di lavoro in meno su 8 ore.
- Organizzando al meglio la gestione dei bambini durante l’orario di lavoro: babysitting, nido o familiare per l’affidamento del bimbo. Lasciatevi guidare dal vostro istinto, le vostre affinità con chi dovrebbe occuparsi del bimbo, i vostri orari di lavoro. Affiderete il vostro tesoro a qualcuno di cui dovete fidarvi al 100%.Chi ha un freno e diffidenza e chi pensa che farà solo bene al bimbo. Chi desidera e chi non desidera riprendere il lavoro subito. L’essenziale è essere sicura di tutti questi aspetti per poter veramente tornare al lavoro in modo sereno. Non abbiate paura di visitare varie strutture, di richiedere dove avviene il cambio pannolino, che giochi sono presenti, le attività, le referenze e diplomi del personale.
- Uno dei consigli più importanti che darei alle neo-mamme per una ripresa del lavoro serenamente è di cercare di eliminare ogni senso di colpa. Il distacco è sempre un momento difficile ma se tutti gli aspetti sopra-elencati vengono svolti in modo sicuro e convinto, non c’è alcuna ragione che vostro bimbo non stia bene. Non nego di aver pianto tanto i primi giorni, ogni volta che lasciavo la mia bimba di 3 mesi ½ all’educatrice. Ma quando la ritrovavo sorridente, pulita, ordinata, cambiata, calma, serena anche lei, mi rasserenava tanto.
Come hai affrontato la gestione della vita privata e della vita lavorativa?
Quello che mi ha aiutato a conciliare vita professionale e personale è stata l’organizzazione di ogni singolo momento, ogni attività, ogni angolo della casa in modo ottimale. L’organizzazione e la pianificazione dell’ingresso al nido, del rientro al lavoro.
E quando si riparte, è fondamentale avere alternative in caso di malattia del bimbo al modo di guardia. Avvisare in tempo al lavoro, poter contare su un collaboratore a cui puoi delegare in qualsiasi momento il tuo lavoro. Imparare a delegare mi ha salvata.
Ma quello che premia maggiormente in una tale organizzazione è la totale armonia sugli impegni di ognuno, mamma e papà, senza distinzione. Non si tratta di un discorso femminista ma quando sento ancora donne che mi dicono “mio marito mi aiuta per il cambio pannolino” mi vengono ancora i brividi. Sembra che ci abbia fatto il favore del secolo. E’ primordiale chiarire fin dall’inizio à chi competerà che cosa.
Qualche riga sul tuo lavoro
Ho un lavoro-passione. Lo chiamo come tale perché ho sempre voluto lavorare nel mondo fantastico e impegnativo del turismo e particolarmente dell’Hotellerie di lusso. Sono responsabile marketing, sviluppo sostenibile e qualità. Coordino anche i controlli audit standard qualità e norme sanitarie anti-covid. Sono collegata direttamente alla direzione della struttura.
Essere manager donna in un mondo solitamente di uomini mi ha sempre portata a confrontarmi con varie disparità contro le quali ho sempre lottato. La comunicazione, la collaborazione, l’ascolto e l’empatia mi hanno permesso di far accettare il mio lavoro da mamma (dico sempre che è un lavoro in sé), i miei orari, la mia organizzazione sia al mio superiore che nei confronti dei colleghi
Lamia Salah